Alla Galleria d’Arte Contemporanea “STUDIO C” fino al 28 ottobre
NELLE SUGGESTIVE CREAZIONI DI PAOLA D’ANTUONO IL FASCINO DELLA MATERIA E LA VOCE DELL’INTERIORITA’
Si inaugura oggi, alle ore 18, “Luce e colore, la forma libera dell’emozione”, mostra personale di Paola D’antuono. Nata a Sassuolo, dove anche oggi vive e lavora, è un’artista dal curriculum ampio e prestigioso, con mostre importanti tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia. Nelle sue opere il fascino della materia e la voce segreta del mondo interiore.
Alla Galleria d’Arte Contemporanea “STUDIO C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato 16 ottobre 2021, alle ore 18, la mostra personale di Paola D’Antuonodal titolo “Luce e colore, la forma libera dell’emozione”.
Nata a Sassuolo, dove anche oggi vive e lavora, Paola D’Antuono è un’artista dal lungo e articolato curriculum critico-espositivo con mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia. Poliedrica e comunicativa, interessata a varie e diversificate espressioni creative, ormai da diversi anni è seriamente impegnata a dare corpo e voce a colori e materia che, nelle sue mani, acquistano valori e significati intensi, diventano simbolo e metafora dei nostri giorni, si fanno linguaggio estetico nuovo e contemporaneo. Arte intensa e sentita, quella dell’artista emiliana, quasi un prolungamento della sua stessa vita, un bisogno autentico di esternare emozioni, sentimenti e stati d’animo per un’espressione tutta d’istinto, libera e creativa, al di fuori degli schemi accademici, quasi un atto liberatorio, un’esigenza intima di trasmettere messaggi e farsi veicolo di comunicazione. E forse è proprio per questi motivi che la sua formazione non è passata attraverso gli studi tradizionali ma si è sviluppata invece in modo del tutto autonomo e personale, seguendo lo studio attento e approfondito della Storia dell’Arte, visitando musei e gallerie, frequentando e collaborando con artisti vari e di talento. Una formazione, dunque, quella di Paola D’Antuono, condotta in solitudine e appunto per questo più autentica e vera, più libera e sentita.
Così, dopo un avvio figurativo, caratterizzato da un’espressione di carattere prevalentemente naturalistico, la nostra artista ha incominciato a sentire il fascino delle Avanguardie Storiche, dell’Espressionismo lirico e dell’Informale, soprattutto, iniziando quindi una profonda metamorfosi tecnico-espressiva, una fase di straordinario mutamento estetico-formale fatto di colore, gesto e materia. Pittura non più descrittiva, dunque, non più legata alla narrazione del reale, ma tutta d’emozione, tutta concentrata sull’ascolto delle intime pulsioni, dei sentimenti e delle sensazioni. E se la natura, o certi aspetti di essa, ancora sembrano emergere dalle sue opere, essi rappresentano solo ed esclusivamente lafonte d’ispirazione, l’input creativo, perchè poi tutto si risolve nella pienezza del colore, nel vortice magico della materia pittorica, nella sensualità cromatica. Ma quello che più colpisce, nell’espressione di Paola D’Antuono, è la sua tecnica, il suo modo di procedere e di lavorare perché la nostra artista non si serve solo dei tradizionali pennelli, ma anche, e soprattutto, della spatola la quale, ormai, è diventata una cosa sola con la sua mano e il suo polso, un docile strumento che, in modo quasi automatico, ubbidisce alla sua volontà, segue i suoi pensieri, traccia e interrompe percorsi e traiettorie. Con la spatola la nostra artista stende il colore, lo plasma e lo modella, lo scava, lo toglie e lo aggiunge. Nascono così i suoi quadri, percorsi dalla materia, dalle trasparenze e dalle delicate velature. Prendono corpo in questo modo le sue creazioni, che a volte si allontanano dalle tematiche naturalistiche e/o paesaggistiche per farsi più meditate e raccolte, più intime e psicologiche trasformandosi in vere e proprie visioni interiori, palpitazioni emotive, in voci misteriose e segrete dell’animo umano.
Possiamo davvero affermare che Paola D’Antuono è letteralmente affascinata dalla materia e dal colore: colore usato in quantità, sovrapposto più volte fino a fargli assumere il giusto spessore per essere plasmato e modellato, colore che altre volte lascia liberamente fluire ed esplodere, che segue e controlla per verificarne evoluzioni e mutamenti, colore che diventa terra, sabbia, roccia e duro sedimento da incidere, scavare, ferire. Paola ama la materia in quanto realtà mai statica ed inerte, ma dinamica e attiva, in continuo divenire e trasformazione, come lo scorrere lento e inesorabile del tempo, gli avvenimenti della vita, i fatti imprevisti e imprevedibili che cambiano l’esistenza. Perché i suoi dipinti, percorsi da crettature, solchi, squarci e ferite, altro non vogliono essere che la proiezione dell’animo umano, delle ansie e delle paure che affliggono l’uomo contemporaneo, delle insicurezze individuali e collettive che sono alla base dei grandi disagi esistenziali dei nostri giorni.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 28 ottobre.
ORARI: Feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura
Luciano Carini